IL TIRO A SEGNO DI PADOVA
Attività Istituzionale
Il fondo sul quale insiste il poligono è di proprietà del Demanio Militare e, sebbene in origine fosse all’esterno dell’area urbanizzata della città, ora risulta inglobato nella stessa. La struttura originaria di cui rimangono ancora l’edifico sociale, restaurato negli anni, la pensilina delle linee inizialmente previste per il tiro fino a 300 metri ma ora ridotte a 50 metri e la prima quinta o diaframma posta a escludere la possibilità di fuoriuscita dei proiettili dal perimetro recintato, venne negli anni integrata con altre linee di tiro a 25 metri per le armi corte e a 10 metri per il tiro con le armi ad aria compressa.
Il circolo del Tiro a segno è uno dei più antichi della città e nel corso degli anni ha formato tiratori esperti utilizzando armi sempre all’avanguardia. La precisa attenzione dedicata alla sicurezza e l’impegno nell’attività sportiva hanno portato al conseguimento della medaglia d’oro U.I.T.S. nel 1966, della stella d’argento nel 1974 seguita dalla stella d’oro nel 1985, da parte del C.O.N.I..
LE FINALITÀ
La Sezione, nell’ambito dell’espletamento e per il perseguimento delle proprie finalità sportive, cura:
- lo svolgimento dello sport del tiro a segno e la preparazione tecnica degli iscritti;
- l’organizzazione di manifestazioni sportive;
- le attività sportive e i compiti derivanti dall’affiliazione alla Federazione sportiva Unione Italiana Tiro a Segno;
- l’attività e la diffusione di ogni forma del tiro a segno, in conformità allo Statuto e ai regolamenti della Federazione sportiva UITS;
- l’attività promozionale e di divulgazione dello sport del tiro a segno mediante lo svolgimento di attività propedeutiche all’uso delle armi, autorizzate dall’Unione Italiana Tiro a Segno con particolare riguardo alle categorie giovanili.
Cenni storici
Le orgini del circolo
1884
1889
1911
1884
La nascita
La data della nascita ufficiale, dal primo verbale, sarebbe 5 Febbraio 1884.
Ufficiosamente, il Tiro al Bersaglio Provinciale, da documenti ritrovati, nasce da un seduta del Consiglio Provinciale l’8 Aprile del 1868.
Dopo varie discussioni, su proposta del relatore, tale sig. Cerutti, la Provincia potrebbe concorrere alla costruzione del Tiro a Segno Provinciale con Lire 14.000.
Il Presidente mette ai voti tale “questione sospensiva” proposta dal sig. Centanini, venendo respinta e riportando 3 soli voti in favore. Uno solo ne riporta l’emendamento Venier. È infine accolta, a gran maggioranza, la proposta del Relatore Cerutti in merito al concorso economico della Provincia.
La prima ubicazione del tiro al bersaglio era in Prato della Valle al posto dell’ex campo di Rugby Tre Pini, dove lì rimase per circa 16 anni.
Avendo però solo 200 metri di distanza a disposizione, si cercò una ubicazione alternativa, che avesse la disponibilità dei 300 /400 metri per le esercitazioni militari.
La si trovò nelle vicinanze della porta Daziaria di Porta Venezia (Portello), entro le mura verso il bastione del Portello. Dai documenti ufficiali dell’epoca: “…colà si avevano a disposizione circa 450 metri, ma era un luogo insalubre e malsano”.
1889
Porta Venezia
Dopo una sostanziale bonifica e diversi espropri, si insidiò il Tiro al Bersaglio di Padova, installando il capannone dei tiratori e del custode a fianco della porta daziaria.
Già dai primi anni presso la nuova sede del Poligono a porta Venezia, si cominciarono a cercare altri luoghi più sicuri. Degni di nota, anche se poi scartati ci furono:
- Tra il bastione S. Giustina e Bastione S. Croce che offriva 350 metri. Ma il Comune non fu d’accordo e “l’affare” andò a monte.
- Tra Bastione Pontecorvo e Bastione S. Giustina, che offriva una lunghezza di 444 metri. Infine fu scartata anche questa opzione, per problemi economici derivanti dal livello del terreno e dalla protezione in quanto si sarebbe dovuto alzare un muro alto 7 metri per 440 metri, valutato troppo oneroso.
Ai tempi, all’interno del Poligono il personale doveva indossare una divisa e
..La Presidenza stabilisce che il custode e i tre inservienti della Società siano forniti di una uniforme di stoffa grigia filettata in verde con giubba sciolta e quattro saccocce sul dinanzi e a una sola bottoniera, sul bavero una mostra verde. I calzoni pure grigi con leggera venatura verde nella piegatura esterna. Il cappello uguale a quello prescritto dall’ Atto Ministeriale salvo che il nastro di seta nero sarà invece di seta verde e la penna bianca anziché nera. Lo scrivano sarà fornito solo del cappello regolamentare”.
Il suddetto Poligono di Porta Venezia fu inaugurato il 16 Giugno del 1889 e dai verbali in nostro possesso con ricchissimi premi.
In quel luogo vi si restò, con parecchie problematiche di furviamento di proiettili, fino agli inizi del 1900. Fuorviamenti dovuti ai cambiamenti del propellente da sparo, i colpi se non precisi, generavano rimbalzi e uscita del proiettile dal Poligono. Tra alti e bassi l’attività proseguirà per altri 15 anni, ma con l’avvento delle nuove polveri da sparo molto più veloci le uscite dei proiettili si intensificarono fino alla chiusura definitiva del 27 Aprile 1907.
1911
Il nuovo poligono
Si cercò sin da subito un altro sito più idoneo per la costruzione di un nuovo Poligono:
“Il Presidente acquistò subito le mappe del terreno sul quale dovrà sorgere il nuovo Poligono, ed oggi stesso la Sottocommissione si recò sul sito, dove dopo animata discussione il Ten. Coll. Direttore della Sottodirezione del Genio Militare dimostrò che date le zone battute, è preferibile che il fronte di fuoco del nuovo Poligono guardi il binario Ferroviario Padova – Bologna sul limite a sinistra della Piazza d’Arme, portando così la stazione di tiro sotto l’argine del Bacchiglione di fronte ai bagni pubblici.
Il Presidente illustra tale Progetto ch’Egli sembra ottimo per la Società, però dato il sistema come il Genio Militare vorrebbe costruire il Poligono egli sostiene che si debba costruire sul tipo di quello di Milano”
Nasce cosi la base dell’attuale Tiro a Segno di Padova in cui si avevano dieci linee per i 300 metri ( poi sono state raddoppiate a 20 linee) quattro linee 50 metri con una fossa ai 25 metri per Flobert e arma corta. Ed l’attuale edificio sociale ad un piano modificato poi nel 1984 portandolo a due piani.
Si aggiungerà poi in secondo tempo due terreni adiacenti che saranno adibiti campi ginnici acquistati per circa: la zona arancione mq 8030 a Lire 5 al mq e la zona azzurra mq 3000 a Lire 3 al mq.
Il suddetto nuovo Poligono sarà inaugurato da S.A.R. IL Principe Luigi Amedeo Duca Degli Abruzzi il 9 Aprile 1911. Si conserva in originale il discorso dell’allora Presidente Avv. Comm. Francesco Emilio Paresi che tanto si è dato perché avvenisse tutto questo.